23 Lug “Spreco come Risorsa”: San Benedetto investe nella sostenibilità sociale, ambientale ed economica
Il Banco Alimentare Marche chiude il 2024 con risultati significativi nella lotta allo spreco alimentare. Nella Città di San Benedetto Del Tronto inoltre, insieme al Comune rivierasco sviluppa un progetto pilota dal nome Spreco come Risorsa, che punta all’ottimizzazione delle risorse In linea con l’Agenda 2030: Goal 2 – Fame Zero, perché assicura cibo a chi è in difficoltà; Goal 12 – Consumo e produzione responsabili, riducendo lo spreco alimentare; Goal 17 – Partnership per gli obiettivi, grazie alla sinergia tra pubblico, privato e terzo settore.
Nel 2024, grazie all’attività ordinaria del Banco Alimentare sul territorio, sono stati coinvolti sei punti vendita della grande distribuzione, e sei enti caritativi locali nella città di San Benedetto Del Tronto, recuperando 16.168,86 kg di alimenti, pari a 32.338 pasti equivalenti.
Questo ha consentito di evitare lo spreco di oltre 81.000 kg di CO₂ equivalente (fonte: Last Minute Market/ENEA), contribuendo a ridurre l’impatto ambientale dello smaltimento.
Questi dati, seppur riferiti a una progettualità precedente e distinta, hanno confermato l’esistenza di un potenziale straordinario di recupero e redistribuzione: è da questa consapevolezza che è nata l’idea di strutturare un’azione più sistemica, capace di generare valore condiviso.
Ed è così che nel 2025 prende forma Spreco come Risorsa, un’iniziativa del Comune di San Benedettorealizzata con il supporto tecnico e operativo del Banco Alimentare.
L’obiettivo: favorire e incentivare in modo strutturato la donazione delle eccedenze alimentari da parte di imprese, supermercati e aziende del settore food, offrendo loro anche un concreto vantaggio economico, attraverso una riduzione della TARI per chi sceglie di donare.
Il progetto si fonda su un principio chiaro: trasformare ciò che prima era uno scarto in un bene utile e condiviso, capace di generare benefici ambientali, sociali ed economici. Il Comune ha colto l’opportunità di agire su una leva amministrativa concreta, per facilitare la responsabilità sociale d’impresa e il benessere collettivo.
Spreco come Risorsa è partito dal basso, grazie al coinvolgimento di alcune attività medio-piccole locali. In pochi mesi, quattro di queste hanno già aderito formalmente alla convenzione, recuperando oltre 500 kg di alimenti. Per realtà di queste dimensioni, si tratta di un traguardo straordinario: significa aver ridotto al minimo gli scarti, restituendo quasi tutto ciò che sarebbe andato perso.
Di fronte a questi risultati, è naturale ora guardare avanti: la sfida è coinvolgere anche le grandi catene della GDO, che hanno già mostrato interesse e potrebbero amplificare enormemente l’impatto del progetto. Se le piccole realtà sono riuscite a recuperare così tanto in pochi mesi, le grandi realtà territoriali, possono davvero diventare alleate strategiche nella lotta allo spreco e nel sostegno alla comunità.
Il 2026 sarà quindi l’anno della scalata del progetto, con l’obiettivo di coinvolgere progressivamente tutte le categorie commerciali potenzialmente donatrici, facendo di San Benedetto un laboratorio virtuoso replicabile in altri territori.
Un progetto che si integra con la Legge Gadda
Spreco come Risorsa affianca la normativa nazionale sulla donazione delle eccedenze alimentari (Legge Gadda, n. 166/2016), che garantisce già benefici fiscali per chi dona. Il progetto comunale non sostituisce, ma potenzia questa possibilità, aggiungendo uno sconto locale sulla TARI che rende la scelta ancora più vantaggiosa.
I donatori possono scegliere liberamente il regime più adatto alla propria realtà, tra le agevolazioni statali o la convenzione comunale.
Il Banco Alimentare si conferma partner tecnico, operativo e valoriale per il territorio, promuovendo una solidarietà concreta, misurabile e sostenibile, al servizio di chi ha bisogno e dell’ambiente che ci circonda.
Salvatore Antonelli, Direttore Fondazione Banco Alimentare Marche