
02 Lug Nuovo Decreto Comunità Energetiche Rinnovabili: contributo a fondo perduto del 40 per cento per i Comuni fino 50 mila abitanti
di Stefano Monticelli, Presidente scenario B aps (*)
L’Italia energetica si muove con decisione verso un futuro più sostenibile e partecipativo e al centro di questa trasformazione ci sono le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e i Comuni.
Sono tre i decreti del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) pubblicati ad oggi per diffondere il modello partecipativo delle CER e tutti propongono incentivi e semplificazioni delle procedure. Il D.M. 7 dicembre 2023 (n. 414), che ha dato il via libera agli incentivi; il D.M. 16 maggio 2024 (n. 128), che si è concentrato sugli aspetti operativi e procedurali; e l’ultimissimo, pubblicato lo scorso 26 giugno, n. 127 del 16 maggio 2025, che estende alle Comunità Energetiche Rinnovabili ubicate nei Comuni fino a 50.000 abitanti, la possibilità di usufruire di un contributo a fondo perduto del 40% per realizzare impianti di produzione di energia elettrica rinnovabile.
Fino a poco tempo fa, il contributo a fondo perduto del 40% previsto dal PNRR per lo sviluppo di impianti a fonti rinnovabili destinati a CER, era riservato a comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti. Questa limitazione, sebbene mirata a sostenere le aree più piccole e spesso con meno infrastrutture, lasciava fuori i centri urbani di medie dimensioni, dove il potenziale di sviluppo delle comunità energetiche è invece molto elevato.
L’estensione della soglia a 50.000 abitanti permetterà di realizzare nuovi impianti e produrre energia pulita a livello locale. Ma anche di installare sistemi di accumulo, fondamentali per massimizzare l’autoconsumo e la gestione intelligente dell’energia che passa sotto il nome di flessibilità e realizzare opere edili e di connessione alla rete, strettamente necessari alla realizzazione degli interventi.
Il nuovo decreto non si limita solo all’ampliamento della platea, introduce, infatti, ulteriori importanti novità in tema di flessibilità e semplificazioni.
Innanzi tutto, proroga i termini di entrata in esercizio degli impianti, che potrà avvenire entro 24 mesi dalla data di completamento dei lavori e, comunque, non oltre il 31 dicembre 2027; poi, potenzia gli anticipi erogabili, innalzandoli dal 10% fino al 30% del contributo concesso, facilitando la fase iniziale di avvio dei progetti e la copertura delle spese preliminari.
Un’altra modifica importante introdotta riguarda il fattore di cumulo degli incentivi. È stata, infatti, eliminata la riduzione del contributo in caso di cumulo con altri incentivi, anche per le persone fisiche, prima era previsto solo per gli enti pubblici, rendendo più conveniente l’adesione alle CER e l’investimento in fonti rinnovabili.
Le nuove disposizioni si applicano anche alle domande già presentate, garantendo equità e allineamento con i nuovi criteri.
L’impatto di questa estensione è potenzialmente enorme. I comuni con una popolazione fino a 50.000 abitanti, potranno ora avviare progetti di CER, coinvolgendo cittadini, imprese locali, enti pubblici e del Terzo Settore, garantendo per i propri territori una maggiore resilienza energetica, con una produzione e un consumo di energia decentralizzato, senza consumo di suolo, prevedendo il raggiungimento di benefici economici diretti per i membri delle CER e uno stimolo all’economia locale grazie ad investimenti in nuove infrastrutture, alla creazione di filiere produttive e di servizi sostenibili.
Mettendo a disposizione un importante contributo economico, il decreto apre le porte a una partecipazione più ampia e inclusiva, permettendo alle Comunità Energetiche e ai Comuni di accelerazione il percorso di decarbonizzazione, e di contribuire in modo significativo al raggiungimento degli obiettivi nazionali ed europei in materia di ESG e transizione energetica.
Questo è il momento giusto per agire. Questo è il momento di costituire una Comunità Energetica Rinnovabile e favorire la produzione di energia pulita. Ecco i passi chiave per partecipare:
1. È necessaria la valutazione preliminare per analizzare il potenziale del proprio territorio in termini di consumo energetico e disponibilità di superfici (es. tetti di edifici pubblici, aree dismesse) per l’installazione di impianti rinnovabili;
2. È fondamentale il coinvolgimento della comunità, con incontri pubblici, assemblee, workshop per informare e coinvolgere attivamente cittadini, imprese locali, scuole e associazioni;
3. È non si può prescindere dalla realizzazione di uno studio tecnico-economico dettagliato del progetto, che definisca le tecnologie e le potenze adeguate i costi relativi e poi costituire la CER, scegliendo la forma giuridica più adatta alle esigenze del territorio.
Infine, non resta che adempiere alle prescrizioni normative del GSE per far in modo che il Comune diventi quel modello virtuoso di sostenibilità e innovazione, in grado di offrire benefici concreti a tutta la comunità e contribuire attivamente agli obiettivi di transizione energetica del Paese.
Noi collaboriamo con la Rete dei Comuni Sostenibili e insieme siamo nella condizione di accompagnare in questo percorso tutti i sindaci, le amministrazioni o i cittadini che intendo intraprendere questo percorso.
STEFANO MONTICELLI
Esperto CER della Rete dei Comuni Sostenibili. Attualmente è Presidente del comitato Scientifico di Scenario B Aps, si occupa di comunità energetiche dal 2018. È autore e curatore del volume sulle CER “La Via Italiana alle comunità energetiche” edito ESI, realizzato in collaborazione con l’Universita di Camerino. Sui temi della transizione energetica, ESG e delle CER, collabora con diversi enti pubblici e privati. È stato tra i promotori e fondatori della prima CER del Comune di Roma “Le Vele”, per la quale ha ricevuto da IFEC il premio CER dell’Anno 2023, in collaborazione con l’Istituto Vaccari, Banco dell’Energia e Edison, e della prima CER a trazione imprenditoriale femminile “Rigenera” in collaborazione con il W20 Italia e di più di trenta CER a trazione pubblica e solidale. Recentemente è uscita la sua nuova pubblicazione Comunità Energetiche 2.0.
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