04 Set Rete dei Comuni Sostenibili e Slow Food Italia insieme per la sostenibilità e la buona alimentazione
Due percorsi paralleli che, finalmente, si incontrano. Rete dei Comuni Sostenibili e Slow Food Italia hanno siglato una lettera d’intenti per intensificare e condividere un impegno che, in moltissimi casi, si fonda sui medesimi, solidi, valori: sostenibilità ambientale, sociale e alimentare a partire dai territori e dai cittadini che li vivono e custodiscono.
Una contaminazione positiva e propositiva per integrare competenze e azioni nelle rispettive attività. La prima, importante, occasione di collaborazione è stata la Guida dei Comuni Sostenibili italiani 2025/2026, presentata allo scorso Salone Internazionale del Libro di Torino, dove figura un intervento di Raoul Tiraboschi, vicepresidente di Slow Food Italia, che ha anche preso parte all’iniziativa del Lingotto Fiere.
Tra i principali obiettivi concreti condivisi troviamo la promozione delle rispettive esperienze ai propri aderenti. Poi la condivisione di buone pratiche tramite iniziative congiunte, come, ad esempio, campagne di sensibilizzazione su temi come la lotta allo spreco alimentare, la promozione di regimi alimentari corretti e sostenibili, la tutela della biodiversità mediante scelte consapevoli e altri ancora. Per quanto riguarda la Rete dei Comuni Sostenibili, c’è l’intenzione di migliorare e integrare il set di indicatori per il monitoraggio della sostenibilità degli enti locali con parametri individuati insieme a Slow Food. Che, dal canto suo, contribuirà alla promozione della Rete nelle realtà dove sono presenti progetti Slow Food favorendo l’incontro con le amministrazioni, proponendo l’esperienza del monitoraggio volontario della sostenibilità dei territori. Altro punto particolarmente significativo è l’affiancamento degli enti locali nella partecipazione a percorsi progettuali con l’obiettivo di creare sistemi locali del cibo con opportune food policies, iniziative e processi legati all’educazione alimentare e, più in generale, alla riscoperta di un rapporto di qualità tra cibo e salute, mettendo al centro una gastronomia consapevole.
Nella sottoscrizione di questa intesa un ruolo fondamentale l’ha avuto ASviS, in particolare con Samir de Chadarevian, responsabile Buone Pratiche del gruppo di lavoro ASviS Goal 11 dell’Agenda 2030.
“Tra i grandi obiettivi di sostenibilità dell’Agenda 2030, a pieno titolo, rientra quello sull’alimentazione – affermano Valerio Lucciarini De Vincenzi e Benedetta Squittieri, presidenti della Rete dei Comuni Sostenibili –. In Europa e in Italia tale obiettivo è declinato con azioni per l’educazione alimentare, la lotta agli sprechi di cibo, il biologico e le filiere corte, la salvaguardia delle produzioni locali, la protezione della biodiversità. I comuni sono particolarmente impegnati su questo fronte, dalle mense scolastiche agli orti urbani, dall’acqua pubblica alla valorizzazione delle tradizioni enogastronomiche, al turismo sostenibile. La Rete dei Comuni Sostenibili esalta queste buone pratiche locali e le racconta anche con iniziative come la Guida dei Comuni Sostenibili. L’intesa che abbiamo siglato con Slow Food Italia è un nuovo importante strumento che mettiamo a disposizione degli enti aderenti alla Rete. Ne trarrà beneficio sia il nostro sistema di monitoraggio della sostenibilità sia la possibilità di condivisione reciproca di buone pratiche territoriali. Siamo due realtà diffuse in tutta Italia, dal nord al sud, dai grandi ai piccoli centri, dalle aree urbane a quelle interne, e questa intesa è la naturale evoluzione delle nostre attività”.
“I comuni sono i nostri interlocutori privilegiati per un cambiamento diffuso e urgente che si muove dal basso. Molte trasformazioni stanno avvenendo e Slow Food vuol fare la sua parte come movimento globale del cibo. Insieme a tutti coloro che come noi credono nella partecipazione democratica e nella crescita in consapevolezza della società civile, possiamo essere ambasciatori, con la Rete dei Comuni Sostenibili in primis, di buone pratiche e percorsi che in questi anni hanno testimoniato che un altro sistema alimentare è possibile, oltre che urgente – dichiara Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia –. I sistemi del cibo che da quasi quarant’anni promuoviamo, locali, diffusi, orizzontali, sono capaci di generare circuiti virtuosi basati sulle relazioni. I Mercati della Terra, i Presìdi, l’Arca del Gusto, gli orti di comunità e scolastici, gli itinerari Slow Food Travel, la ristorazione collettiva, sono tutti strumenti concreti e praticati capaci di proiettarci verso un futuro di pace e prosperità collettiva che è diritto di tutte e tutti come il cibo buono pulito e giusto che lo nutre”.
“La Rete dei Comuni, Slow Food e ASviS condividono valori, obiettivi e l’impegno a contribuire concretamente al raggiungimento degli Obiettivi dell’Agenda 2030 in Italia – commenta Samir de Chadarevian, Responsabile Buone Pratiche ASviS del Gruppo di lavoro sul Goal 11 Città e comunità sostenibili –. Collaborare in questa rete sono convinto permetterà di conseguire importanti e tangibili risultati ulteriori. Felici di lavorare in questa partnership”.
Cos’è la Rete dei Comuni Sostenibili
La Rete dei Comuni Sostenibili è un’associazione nazionale senza scopo di lucro aperta all’adesione di tutti i comuni italiani e unioni di comuni, a prescindere dalla dimensione, collocazione geografica e colore politico dell’amministrazione comunale. Dal 2023 è aperta anche all’adesione di province, città metropolitane e regioni. L’associazione promuove politiche per la sostenibilità ambientale, sociale, culturale ed economica, con un progetto innovativo e concreto, valorizzando le buone pratiche e accompagnando le amministrazioni locali alla territorializzazione e al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu. È nata nel 2021 su iniziativa dell’Associazione delle Autonomie Locali Italiane (ALI), Città del Bio e Leganet, in collaborazione con ASviS, l’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile, e in sinergia con il Joint Research Centre della Commissione europea. Hanno aderito oltre 140 enti locali ed è in costante espansione. A maggio 2025 è stata pubblicata la seconda edizione della Guida dei Comuni Sostenibili italiani. Nel 2025 è stata inclusa fra i partner della campagna di Caterpillar Radio2 M’illumino di Meno del 16 febbraio dedicata al risparmio energetico e alla promozione degli stili di vita sostenibili. Sempre nel 2025, ha fatto il proprio ingresso nel Forum nazionale per lo Sviluppo Sostenibile del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica.
Cos’è Slow Food
Slow Food è un grande movimento internazionale. Fondato nel 1986 a Bra (Cn), in Italia, Slow Food è impegnato a promuovere il diritto al piacere e a un cibo buono, pulito e giusto per tutte e tutti, come parte della ricerca della prosperità e della felicità per l’umanità attuale e futura e per l’intera rete del vivente. Sin dalla stesura del Manifesto dello Slow Food nel 1987, ha lavorato per dare il giusto valore al cibo, praticando e diffondendo il rispetto verso chi lo produce in armonia con ambiente ed ecosistemi, grazie ai saperi di cui sono custodi territori e tradizioni locali. In Slow Food, gli attivisti, organizzati in condotte, comunità e reti tematiche, promuovono la difesa della biodiversità e la diffusione di metodi agroecologici attraverso l’educazione del gusto e l’attività di advocacy, favorendo il dialogo tra la società civile e le istituzioni. Nel corso della sua storia, l’associazione ha realizzato oltre 10.000 progetti in 160 Paesi e può contare su un milione di attivisti. Parte del movimento internazionale Slow Food è l’associazione nazionale Slow Food Italia, ente del Terzo settore iscritto al Runts, presente in tutto il territorio nazionale attraverso 243 gruppi territoriali.
Ufficio Stampa Rete dei Comuni Sostenibili | laWhite e Ufficio Stampa Slow Food Italia