Sostenibilità, Ricci: «Non basta Pil, bisogna misurare qualità crescita»

Sostenibilità, Ricci: «Non basta Pil, bisogna misurare qualità crescita»

«Se vogliamo cambiare davvero dobbiamo avere obiettivi radicali e pragmatismo nella transizione». Lo ha detto il sindaco di Pesaro Matteo Ricci, intervenuto agli Stati Generali della Transizione Digitale a Roma. «Fa sorridere il dibattito sulle auto elettriche di questi giorni, come se il governo dovesse strappare 5 anni in più. Ma la direzione ormai è quella, poco cambia tra 2035 e 2040. Per avere un nuovo modello di sviluppo – continua – non possiamo continuare a misurarlo come abbiamo fatto fino ad oggi. Dobbiamo uscire dalla dicotomia “crescita-sostenibilità”, la sfida vera è un’altra: la qualità della crescita e la sua misurazione. Non la decrescita, che non è felice e acuisce disoccupazione e disuguaglianze. Ma misurare diversamente lo sviluppo. Non è questione statistica ma di politica economica. Se continuiamo a misurare lo sviluppo solo col Pil noi non cambiamo modello di sviluppo. L’innovazione che abbiamo portato in questi anni con la Rete dei Comuni sostenibili è che già in 90 comuni italiani si misura la qualità della crescita attraverso indicatori statistici riconosciuti che già abbiamo, il Bes innanzitutto.  

 

Un esempio concreto, Pesaro «è diventata città della bicicletta, insieme a Bolzano, perché un pesarese su tre la preferisce agli altri mezzi. Abbiamo la Bicipolitana, un sistema di ciclabili messe in sicurezza, con linee colorate e numerate come la metropolitana. Un’infrastruttura del benessere che ha creato una crescita di Pil e non solo. Per calcolare i benefici in termini di inquinamento mancato, qualità della vita, salute, sicurezza, benessere psicofisico il Pil non è sufficiente, occorre il Bes».  

 

Poi conclude: «Senza crescita non c’è ridistribuzione di ricchezza, quindi il Pil rimane centrale, ma non basta per misurare la transizione ecologica. O cambiamo modo di ragionare e misuriamo diversamente lo sviluppo o non costruiremo un nuovo modello. Occorre un salto di qualità che complessivamente devono fare sia l’Italia sia l’Europa».