Al Festival delle città di ALI il giro d’Italia della sostenibilità

Al Festival delle città di ALI il giro d’Italia della sostenibilità

Buone pratiche locali e azioni concrete per realizzare gli obiettivi dell’Agenda 2030

La Rete dei Comuni Sostenibili protagonista al Festival delle città di ALI, tenuto a Roma presso la prestigiosa sede del Pio Sodalizio di Piceni. La parola “Rete” non è casuale, poiché l’obiettivo primario dell’associazione è proprio quello di mettere in relazione le decine e decine di comuni aderenti, esaltando le buone pratiche, la progettualità di base, le idee che nascono dai territori. Il tutto nell’ambito dei contenuti dell’Agenda 2030 che guida l’azione delle nazioni, ma anche degli enti locali, nell’ottica della sostenibilità ambientale, economica, sociale e istituzionale.

Moderati con sapienza dal giornalista del TG3 Andrea Rustichelli, alcuni dei sindaci della Rete dei Comuni Sostenibili si sono confrontati, ognuno riportando la propria esperienza. Con un occhio ovviamente alla stretta attualità, come il “caro bollette”, che rischia di mettere pesantemente in difficoltà i bilanci dei Comuni.

La prima ad intervenire è stata l’assessora di Prato Benedetta Squittieri che ha sottolineato come la città toscana sia stata “selezionata tra le 100 città europee, e tra le sole 9 italiane, a impatto climatico zero entro il 2030. Una scelta che arriva da un percorso di otto anni, dalla prima legislatura del sindaco Biffoni. Per noi è stata importante l’adesione alla Rete dei Comuni Sostenibili perché ci offre strumenti migliori per raggiungere gli obiettivi dell’agenda 2030”. In linea con Matteo Biffoni, Sindaco di Prato e Presidente di ANCI Toscana che è intervenuto nel panel precedente, e ha parlato di sostenibilità sociale e ambientale come concetti interconnessi: “A Prato, il distretto tessile più grande d’Europa, il lavoro è tornato dopo la pandemia e non ci possiamo permettere un nuovo stop a causa dall’aumento dei costi e delle bollette. Inoltre, servirebbe un intervento normativo sulla formazione professionale, per andare incontro alle nuove esigenze dei settori tradizionali che in questi anni hanno investito sull’innovazione del ciclo produttivo”.

Dalla Liguria è intervenuto Nicola Isetta, Sindaco di Quiliano: “L’essenziale anche nel tema della sostenibilità è la concretezza, le azioni concrete di ogni giorno. Fondamentale che i Comuni, compresi quelli piccoli, si muovano con atteggiamento attivo nei diversi procedimenti per garantire la sostenibilità. Dobbiamo poi creare un processo culturale nuovo che si muova verso la crescita della sensibilità della comunità e che riesca a far passare il messaggio dentro la macchina amministrativa. Senza programmazione e senza cultura amministrativa non si raggiungono gli obiettivi”, ha concluso Isetta.

Per l’Umbria è stata la volta di Massimiliano Presciutti, Presidente di ALI Umbria e Sindaco di Gualdo Tadino, che ha confermato l’impostazione del sindaco di Quiliano: “La sostenibilità deve essere praticata più che evocata. Faccio un esempio: Gualdo è Città della ceramica da sempre e la più grande azienda è stata rilevata da una nuova proprietà, che adesso utilizza al 30% le ceneri dei termovalorizzatori per produrre i sampietrini in ceramica.” Una vera e propria best practice in tema di sostenibilità. Presciutti ha sottolineato l’esigenza di semplificare gli iter autorizzativi: “per realizzare un campo eolico non ci possono volere anni e anni di burocrazia!”

Ad arricchire il dibattito, la presenza di Manlio Calzaroni, Responsabile ricerca dell’ASviS e membro del Comitato scientifico di RCS. Calzaroni ha sottolineato che “lo sviluppo sostenibile non è un argomento legato solo all’ambiente, ci sono anche gli aspetti sociale, economico e istituzionale. L’agenda 2030 non è un libro dei sogni, è un manuale operativo che ci dice cosa dobbiamo fare, come ci dobbiamo comportare. Noi di Asvis vogliamo supportare le amministrazioni, vogliamo mettere in pratica un impegno che tutti si sono assunti. Cerchiamo di fare in modo che questi obiettivi diventino parte delle loro programmazioni.”

Dalle Marche è intervenuta Francesca Frenquellucci, assessora del Comune di Pesaro. Frenquellucci ha riportato due esempi molto concreti: “a Pesaro abbiamo aperto un corso universitario professionalizzante di ingegneria, incentrato sulla ecosostenibilità. Tramite un accordo con le imprese contribuiremo ad aggiornare le competenze e a raggiungere più alti risultati”. Il secondo esempio riguarda la cosiddetta Bicipolitana, una rete ciclabile tra quartieri che esalta la mobilità sostenibile. Nata a Pesaro è già stata replicata con successi in molte altre città italiane.

Francesco Casini, Presidente di ALI Toscana e Sindaco di Bagno a Ripoli ha raccontato del progetto di riqualificazione urbana di un pezzo importante del suo territorio, anche questo buona pratica esportabile in altri contesti: “tengo particolarmente al progetto di realizzazione di un parco urbano di 15 ettari tra Firenze e Bagno a Ripoli: sarà riqualificata una zona di periferia, si tratta di un progetto di rigenerazione urbana con riutilizzo e integrazione delle alberature esistenti, che sfrutta la rete di acque sorgive: un vero e proprio progetto che intreccia socialità e rigenerazione urbana”.

Gianni Nuti, Sindaco di Aosta ha posto l’attenzione sulla rigenerazione dei quartieri: “Il verde urbano è una delle nostre priorità: abbiamo scelto di interrare i parcheggi per guadagnare spazio; nel quartiere Cogne, grazie a 15 milioni di investimento, promuoveremo l’inclusione sociale, l’appartenenza ai quartieri, la responsabilità sociale d’impresa tramite l’ecologizzazione dei loro processi. Sul Pnnr abbiamo scelto di lavorare in modo aperto, per esempio per la riapertura del teatro civico: tutti i soggetti insieme e nessuna competizione è il modello vincente”.

Sono già oltre 70 i comuni della Rete dei Comuni Sostenibili e molti di questi sono intervenuti al Festival delle città, portando un contributo elevato al confronto sui temi della sostenibilità, visto che lo shock pandemico prima, la crisi internazionale poi e i cambiamenti climatici, impongono anche e soprattutto alle realtà locali di focalizzarsi sulle azioni che possono invertire le tendenze in atto.