La Rete dei Comuni Sostenibili inclusa per il secondo anno consecutivo nel Rapporto ASviS

La Rete dei Comuni Sostenibili inclusa per il secondo anno consecutivo nel Rapporto ASviS

“La politica del rinvio non è più accettabile” è, in estrema sintesi, la conclusione del Rapporto ASviS 2022. E la Rete dei Comuni Sostenibili la fa propria, grazie al coinvolgimento degli enti locali in questo secondo anno di attività.

Il Rapporto è stato presentato a Roma lo scorso 6 dicembre dall’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile e la Rete è stata inclusa per il secondo anno nel documento conclusivo che ha evidenziato come sia ormai indispensabile mettere al centro delle agende politiche e amministrative, nazionali e locali, il tema della sostenibilità, che si tiene insieme alla cura del territorio e alla partecipazione.

La Rete dei Comuni Sostenibili è presente nel terzo Rapporto ASviS “Territori e obiettivi di sviluppo sostenibile” con un approfondimento dettagliato sul progetto dei Comuni Sostenibili che per il secondo anno contribuisce alle politiche “di sostenibilità” degli enti che decidono di aderire e “farsi misurare”.

Il Rapporto della Rete con ASviS, a cui ha aderito a novembre 2021, è sempre più profondo. Ad esempio, l’Alleanza ha patrocinato la prima edizione di Comuni Sostenibili On the road, mentre Manlio Calzaroni, responsabile ufficio studi e ricerca ASviS, fa parte del Comitato scientifico della Rete.

Il primo anno di monitoraggio.

Il 2022 ha visto la conclusione del primo anno di monitoraggio delle politiche di sostenibilità di livello comunale. Il monitoraggio della Rete si basa su un set di 101 indicatori definiti dal Comitato scientifico.

Il set comprende varie tipologie di indicatori, definiti seguendo le linee guida dell’edizione 2020 del manuale European handbook for SDG Voluntary local reviews del Joint research centre (JRC) della Commissione europea. Dalla collaborazione con il JRC della Commissione europea ha preso avvio un progetto di analisi e approfondimento dell’esperienza della Rete dei Comuni Sostenibili, per valutare la possibilità e le condizioni per un’adozione del metodo sperimentato in Italia in altri paesi europei.

Il primo anno di monitoraggio completo della Rete dei Comuni Sostenibili ha riguardato 24 Comuni, per circa 750 mila abitanti complessivi. I dati sono stati raccolti in gran parte grazie alla disponibilità dei Comuni (per 58 indicatori) e in parte attingendo a banche dati nazionali (ISTAT, ISPRA e altre) o regionali. Il monitoraggio è in corso per gli altri 47 Comuni aderenti per cica un milione e mezzo popolazione. I Comuni che hanno manifestato l’interesse a far parte della Rete sono al momento circa 300. Tutti i dettagli del monitoraggio possono essere consultati sul sito della Rete.

Come si può leggere nella scheda dedicata alla Rete nel Rapporto ASviS, per ogni Comune coinvolto è stato redatto un Rapporto annuale, in molti casi presentato attraverso eventi pubblici aperti alla cittadinanza. L’esperienza del primo anno di monitoraggio è stata valutata positivamente dal Comitato scientifico della Rete, il quale ha rivisto molto parzialmente il set, tramite un aggiornamento che ha riguardato alcuni indicatori i cui dati si sono rivelati indisponibili e alcune politiche nuove come quella delle comunità energetiche. Nel mese di novembre 2022 è stata, infine, avviata la seconda annualità di rilevazione e monitoraggio, realizzata attraverso una nuova piattaforma digitale chiamata Era, implementata dalla società Traent, basata su tecnologia blockchain per garantire sicurezza, tracciabilità e affidabilità di ogni singolo dato utilizzato per il calcolo degli indicatori.

Valerio Lucciarini De Vincenzi, presidente della Rete dei Comuni Sostenibili: “Il progetto della Rete dei Comuni Sostenibili per il secondo anno è rientrato nel Rapporto annuale di ASviS dedicato ai territori e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile. I governi locali sono essenziali per un nuovo approccio alla sostenibilità e la localizzazione degli SDGs è fondamentale ai fini del raggiungimento dei traguardi. In un momento storico dove occorre un cambio di paradigma il monitoraggio volontario attraverso 100 indicatori per misurare le politiche locali di sviluppo sostenibile è uno strumento utile ai sindaci per mettere al centro della pianificazione amministrativa la sostenibilità: ambientale, economica, sociale e istituzionale. La scheda riportata nel Rapporto illustra in sintesi primo anno di attività del progetto costruito in collaborazione proprio con ASviS e dialogando con il Centro Unico di Ricerca della Commissione Europea. La positiva fase sperimentale che si è conclusa con la consegna ai Comuni dei primi Rapporti annuali di sostenibilità ha rafforzato le ragioni e la solidità del progetto dei Comuni sostenibili. L’Alleanza è per noi un punto di riferimento autorevole per il nostro agire. Il Rapporto ASviS fornisce un quadro conoscitivo e analitico molto importante sulla situazione dei territori; e allo stesso tempo numerose proposte per la territorializzazione dell’Agenda 2030 in coerenza con la strategia sviluppo sostenibile dell’Italia. La crisi climatica impone un’accelerazione nella transizione ecologica ed energetica. La questione ambientale deve essere tenuta insieme alla questione sociale per un benessere sempre più equo e sostenibile. In questo senso i Comuni e le città sono decisivi per fare bene e soprattutto per fare presto”.

Marco Filippeschi, coordinatore del Comitato scientifico della Rete dei Comuni Sostenibili: “L’importanza del Rapporto territori è data dalla territorializzazione sempre più capillare dei monitoraggi. Diffonderne i contenuti è importante anche per sensibilizzare alla cultura della verifica dei risultati delle politiche le autonomie locali e i Comuni in particolare. La sperimentazione del monitoraggio volontario che i Comuni aderenti alla Rete dei Comuni Sostenibili ha dato tendenze spesso confermate dagli esiti del Rapporto. È necessario sviluppare il monitoraggio volontario, per agire dal basso verso l’alto. Per suscitare scelte politiche che possano migliorare gli indicatori che l’ASviS impiega e quelli, oltre cento, sono alla base del nostro progetto osservato con attenzione dal Centro Ricerche della Commissione Europea. Ora serve impegnare il governo e il Parlamento a sostenere le sperimentazioni e ad iniziare a promuovere e valorizzare i monitoraggi andando oltre il significativo ma limitato impiego degli indicatori di BES per la programmazione nazionale. Coordinando l’azione dei ministeri e puntando a coinvolgere i Comuni”.

Rapporto ASviS 2022 "I Territori e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile"

Scarica e sfoglia il documento dell'Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile