ASviS: “Finalmente approvata la Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile”

ASviS: “Finalmente approvata la Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile”

L’odierna approvazione della nuova Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile (SNSvS) da parte del Comitato interministeriale per la transizione ecologica (Cite) segna un importante passo avanti per l’avanzamento dell’Italia sul percorso dello sviluppo sostenibile e l’attuazione dell’Agenda 2030, adottata dall’Onu il 25 settembre del 2015.

L’approvazione della Strategia rappresentava una delle richieste che da mesi l’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (ASviS) avanzava al Governo: di conseguenza l’Alleanza, che ha dato un contributo rilevante alla stesura del documento – coordinando tra l’altro il Gruppo di lavoro ‘Conoscenza, educazione, comunicazione’ all’interno del Forum costituto dal ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica (Mase) – esprime soddisfazione per la decisione del Cite, ma invita il Governo a mettere urgentemente in pratica le proposte della Strategia, accelerando gli sforzi per accelerare la transizione verso lo sviluppo sostenibile, agendo con determinazione e coerenza a livello nazionale, locale e internazionale.

“La nuova Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile (SNSvS) – afferma il direttore scientifico dell’ASviS, Enrico Giovannini da New York, dove sta partecipando al Summit dell’Onu sull’attuazione dell’Agenda 2030 in corso in queste ore – può essere uno strumento fondamentale per spingere l’Italia verso l’Agenda 2030, purché sia attuata immediatamente. Essa indica con chiarezza 72 obiettivi strategici correlati ai 17 Obiettivi dell’Agenda 2030 e individua le leve abilitanti per integrare pienamente la sostenibilità in tutte le politiche pubbliche. Con sette anni di ritardo rispetto alla firma dell’Agenda 2030, la coerenza delle politiche, la cultura dello sviluppo sostenibile e la partecipazione della società civile diventano finalmente elementi essenziali del processo sul quale il Governo ha deciso di impegnarsi. L’ASviS continuerà a stimolare le istituzioni, specialmente il Governo e il Parlamento, per trasformare l’Agenda 2030 e la nuova Strategia in azioni pratiche, per aumentare il benessere delle persone e la qualità dell’ambiente in cui viviamo”.

La nuova Strategia arriva con due anni di ritardo rispetto a quanto previsto dalla normativa, che ne prevede l’aggiornamento triennale. L’approvazione conclude un lavoro avviato nel 2020, il quale va ora trasformato in azioni pratiche volte a raggiungere i 72 obiettivi individuati in quanto rilevanti per le Scelte strategiche nazionali e per gli Obiettivi strategici nazionali, correlati a indicatori verificabili anche a livello territoriale.

“Coerentemente con l’approvazione della nuova Strategia – conclude Giovannini – auspichiamo che l’intervento che oggi il ministro degli Affari esteri Antonio Tajani svolgerà al Summit dell’Onu dia indicazioni chiare sull’intenzione dell’Italia di colmare i numerosi e gravi ritardi accumulati finora nell’attuazione dell’Agenda 2030, compreso quello relativo ai contributi finanziari allo sviluppo dei Paesi più indietro e più colpiti dalla crisi climatica, e di impegnarsi a stimolare l’impegno dei Paesi del G7 nel corso della presidenza che il nostro Paese assumerà nel 2024. Per assicurare che il Parlamento sia pienamente informato degli sviluppi maturati nel corso del Summit e delle implicazioni derivanti dall’adozione della Strategia, che contiene novità importanti sul modo di disegnare e valutare le politiche pubbliche (e quindi i processi legislativi), l’ASviS propone che prima dell’avvio della sessione di bilancio si svolga un dibattito approfondito su questi temi”.

Fonte: Sito ASviS

Agenda 2030: approvata dal CITE la nuova Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile

Nel nuovo documento obiettivi e target associati a 55 indicatori per misurare la sostenibilità in Italia. Il Ministro Pichetto: “Non un libro delle buone intenzioni, ma un quadro d’azione per la sostenibilità ambientale, economica e sociale”.

Roma, 18 settembre – Il CITE, Comitato Interministeriale per la Transizione Ecologica, ha approvato la revisione della Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile. Il documento declina gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU adattandoli al contesto italiano: approvata la prima volta nel 2017, la Strategia è stata revisionata nel 2022 dopo un ampio processo partecipativo, che ha coinvolto i ministeri competenti, la Conferenza Stato-Regioni-Province Autonome, gli enti territoriali, la società civile e gli attori non statali riuniti nel Forum nazionale per lo Sviluppo Sostenibile.

La nostra Strategia – spiega il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto – si caratterizza per un approccio concreto e molto partecipativo, per unire tutti di fronte a obiettivi comuni: le grandi questioni climatiche hanno un riflesso evidente sull’ambiente, ma sono strettamente collegate anche a temi quali la crescita economica e l’esasperazione delle diseguaglianze sociali”. “Questa Strategia – conclude Pichetto – non è dunque un libro delle buone intenzioni, ma un quadro strategico di azione per portare avanti ‘le tre dimensioni della sostenibilità’, ambientale sociale ed economica, che deve mettere in coerenza tutti i livelli amministrativi, con la spinta propositiva della società”.

Per raggiungere i 17 “goals” dell’Agenda delle Nazioni Unite, la Strategia parte dalle cosiddette cinque “P”, che connettono trasversalmente dinamiche economiche, questioni sociali e qualità ambientale: Persone, Pianeta, Prosperità, Pace e Partnership. Da queste discendono quindici scelte strategiche su tutti i campi d’azione della Strategia: dalla gestione sostenibile delle risorse naturali all’abbattimento delle emissioni climalteranti, dalla promozione di un benessere economico sostenibile, al contrasto alla povertà e allo sviluppo di un’occupazione di qualità, di una società non violenta, inclusiva e rispettosa dei diritti umani, senza discriminazioni.

Nell’ottica di dare quanta più concretezza al percorso, tra le novità della nuova Strategia vi è la definizione di “valori obiettivo”, che sono misurati annualmente attraverso una serie di indicatori: 55 sono definiti di primo livello e costituiscono un nucleo comune per tutte le amministrazioni centrali e territoriali. Altri 190 si definiscono di secondo livello e garantiscono il monitoraggio complessivo degli obiettivi posti. L’approfondito lavoro svolto ha permesso di associare ogni indicatore a obiettivi specifici da raggiungere, come all’eventuale quadro strategico e di finanziamento già presente.

Nella stesura del testo, si è deciso inoltre di dare particolare evidenza ai cosiddetti tre “vettori di sostenibilità”: la coerenza delle politiche per lo sviluppo sostenibile, la cultura e la partecipazione per lo sviluppo sostenibile. Viene evidenziata l’importanza dei territori e di una governance multilivello, delle attività di valutazione e monitoraggio, di educazione, formazione e comunicazione, di collaborazioni e partenariati.

L’Italia si dota così, mentre ci troviamo al “giro di boa” dell’Agenda 2030, di una sua Strategia aggiornata e connessa con quelle delle singole Regioni, Province autonome e Città metropolitane. Il documento è stato realizzato con la regìa e il coordinamento da parte del MASE per la parte nazionale e del MAECI per quella internazionale.

Per l’attuazione della Strategia il CIPESS del 20 luglio ultimo scorso ha stanziato per l’annualità 2023/2024 una cifra pari a circa 17 milioni di euro.