Position Paper di ASviS, Il ruolo delle imprese italiane di fronte alla transizione, tra sfide e opportunità

Position Paper di ASviS, Il ruolo delle imprese italiane di fronte alla transizione, tra sfide e opportunità

È stato presentato lunedì 24 novembre 2025, in occasione del quarto e ultimo ASviS Live dedicato alle proposte economiche del Rapporto annuale dell’Alleanza, il Position paper “Le sfide della transizione. Lo sviluppo sostenibile e il contributo delle imprese“, elaborato dalle esperte e dagli esperti del Gruppo di lavoro trasversale ASviS “Associazioni di impresa per l’attuazione del Patto di Milano”. Il documento raccoglie l’analisi delle più importanti organizzazioni imprenditoriali italiane di fronte alle sfide poste dal contesto globale attuale, esaminando gli ostacoli che le aziende (in particolar modo quelle di piccole e medie dimensioni) si trovano ad affrontare, e proponendo al contempo le possibili soluzioni da mettere in campo, a livello legislativo ma non solo, per accelerare il percorso dell’Italia e dell’Europa verso lo sviluppo sostenibile, in linea con l’Agenda 2030.

In particolare, il Position paper intende fornire una panoramica dell’impegno concreto delle imprese aderenti al Patto di Milano, in quattro ambiti chiave della transizionecambiamento climaticoaccesso all’energia e alle risorsesviluppo di competenze e accesso agli strumenti finanziari. Siglato nel 2017, il Patto prevede infatti una serie di azioni per lo sviluppo sostenibile che le aziende firmatarie hanno portato avanti in questi anni, come diffondere la conoscenza degli Obiettivi di sviluppo sostenibile nel mondo imprenditoriale, promuovere l’innovazione sostenibile dei modelli di business, diffondere la rendicontazione non finanziaria, facilitare l’accesso alla finanza sostenibile e molto altro.

Ma vediamo più nello specifico i quattro ambiti esaminati.

Adattamento e mitigazione del cambiamento climatico

Secondo gli autori e le autrici del documento, nell’attuale scenario climatico la priorità è agire con un mix di azioni di adattamento e di mitigazione per ridurre le emissioni. Dall’analisi condotta, le principali criticità riscontrate risultano essere la mancanza di informazioni sull’esposizione ai rischi climatici, la difficoltà di accesso al credito per investimenti a lungo termine e una carenza di competenze tecniche specifiche. Tra le proposte chiave si evidenziano: incentivi specifici per i settori energivori, la riforma della bolletta per alleggerire l’impatto delle parafiscalità sulle piccole e medie imprese (Pmi) e la facilitazione dell’accesso al credito e all’assistenza assicurativa.

Accesso all'energia rinnovabile e alle risorse

Dal punto di vista energetico, gli interventi più importanti nel processo di transizione hanno a che vedere con le energie rinnovabili, cruciali per l’autonomia energetica, l’inclusione sociale nell’accesso all’energia e la gestione sostenibile di acqua e suolo. Tuttavia, la complessità burocratica del permitting (ovvero delle autorizzazioni necessarie) per i nuovi impianti rinnovabili e l’assenza di un piano nazionale coordinato per la gestione delle emergenze idriche rappresentano i maggiori ostacoli. Le imprese del Patto di Milano propongo quindi che venga urgentemente semplificato l’iter autorizzativo, sostenuta la creazione di Comunità energetiche rinnovabili e solidali e realizzato un piano infrastrutturale straordinario per nuovi invasi e la manutenzione delle reti idriche.

Sviluppo di competenze per gestire la transizione

Ma la transizione passa anche attraverso un deciso rafforzamento delle competenze professionali. In tal senso, la principale criticità che le esperte e gli esperti sottolineano è rappresentata dalla difficoltà di reperire personale qualificato con competenze avanzate nelle tecnologie green, nella digitalizzazione e nell’economia circolare, in particolare tra i profili tecnici intermedi. Un tema particolarmente sentito dalle piccole e micro imprese. Le proposte avanzate dalle organizzazioni firmatarie mirano quindi a fornire supporto tecnico e finanziario per la diffusione della formazione continua, a valorizzare il ruolo delle organizzazioni imprenditoriali e delle Camere di commercio nella governance delle competenze e a rafforzare le sinergie con il sistema educativo.

Accesso alla finanza e strumenti per finanziare la transizione

È cruciale rendere il sistema finanziario più inclusivo, facilitando l’accesso ai finanziamenti green e costruendo sinergie tra finanza pubblica e privata. Nell’ambito finanziario, infatti, le difficoltà si concentrano sulle barriere per le Pmi, causate dall’eccessiva tecnicità dei requisiti Esg (Environmental, Social, Governance) e dalla frammentazione/complessità dei questionari da compilare per la rendicontazione di sostenibilità. Le proposte al Legislatore riguardano la semplificazione dell’accesso ai fondi pubblici per le piccole e medie imprese, l’armonizzazione e il supporto nella compilazione dei questionari Esg e l’individuazione di un set minimo di indicatori comune a livello europeo (come lo standard Vsme, lo standard volontario di rendicontazione della sostenibilità per le piccole e medie imprese non quotate) per valorizzare il contributo delle aziende di piccole dimensioni.

L'impegno concreto delle imprese

L’ampia appendice del documento raccoglie una serie di iniziative già messe in campo delle organizzazioni aderenti al Patto di Milano, a testimonianza dell’impegno concreto del sistema imprenditoriale italiano nella transizione sostenibile. A titolo di esempio, i progetti spaziano dalla creazione di Comunità energetiche rinnovabili in forma cooperativa, come ConfagriCER di Confagricoltura e Respira di Legacoop, da iniziative per la sostenibilità finanziaria, come ConfESG di Confartigianato per supportare le Pmi nel report di sostenibilità, fino a programmi per lo sviluppo di competenze, come Mir – Matching impresa e ricerca di Unioncamere, che collega le Pmi con il mondo della ricerca. E poi le dieci proposte di Confindustria sull’economia circolare, l’innovazione in ambito agricolo di Cia, il progetto Imprendigreen di Confcommercio, i servizi offerti da Unioncamere tramite Sustainability e da Cna tramite Restart. Mentre Utilitalia ha creato l’Accademia dei servizi pubblici per rafforzare il capitale umano delle utility. Per l’elenco completo si rimanda alla consultazione del documento.

Fonte: Sito Web ASviS