26 Nov La Provincia di Bergamo entra nella Rete dei Comuni Sostenibili
Bergamo, 26 novembre 2025. La Provincia di Bergamo aderisce alla Rete dei Comuni Sostenibili e decide di percorrere la strada per il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu insieme dall’associazione nazionale che dal 2021 accompagna gli enti locali nella “messa a terra” dei traguardi di sostenibilità con strumenti innovativi e servizi concreti, promuovendo lo sviluppo sostenibile in tutte le sue dimensioni: ambientale, sociale, culturale ed economica.
L’ente ha ricevuto la Libellula Comuni Sostenibili mercoledì 26 novembre, in occasione di un incontro nel palazzo della Provincia di via Tasso, al quale hanno partecipato numerosi comuni del territorio provinciale, che hanno portato testimonianze e buone pratiche di sostenibilità messe in pratica.
All’iniziativa sono intervenuti Erik Molteni, consigliere provinciale delegato allo sviluppo territoriale e ai servizi ai comuni, Benedetta Squittieri, presidente della Rete dei Comuni Sostenibili, e Giovanni Gostoli, direttore generale della Rete dei Comuni Sostenibili.
La Rete è uno strumento per migliorarsi. È l’associazione nazionale più grande in Europa di comuni, province, città metropolitane e regioni che si dedicano allo sviluppo sostenibile e alla territorializzazione degli obiettivi di Agenda 2030 attraverso la misurazione delle politiche con indicatori locali. L’orizzonte è rivolto anche agli obiettivi 2050 della Commissione Europea di neutralità climatica. L’associazione aderisce all’ASviS, l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, e nel 2025 è entrata a far parte del Forum nazionale per lo Sviluppo Sostenibile del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. Dopo la sua nascita nel 2021, dal 2023 la Rete ha deciso di aprirsi a province, città metropolitane e regioni, che potranno quindi consolidare sempre più una strategia multilivello per lo sviluppo sostenibile dei territori.
Con l’adesione, la Provincia di Bergamo si impegna alla realizzazione del Rapporto di sostenibilità e dell’Agenda Locale 2030, in collaborazione con l’associazione, attraverso la partecipazione al monitoraggio volontario sugli indicatori, la pianificazione strategica, la definizione di obiettivi di miglioramento, progetti e azioni concrete, il coinvolgimento delle comunità locali. Inoltre, la Provincia farà parte di una comunità che sempre più condivide buone pratiche ed esperienze innovative.
Sono ora cinque le province che fanno parte della Rete, insieme alle Città metropolitane di Roma Capitale e Torino: Brindisi, Foggia, Latina, Taranto e, appunto, Bergamo.
“La Rete dei Comuni Sostenibili, ormai da un paio d’anni, è aperta anche a città metropolitane, province e regioni – commenta Benedetta Squittieri, presidente della Rete dei Comuni Sostenibili –. Ringraziamo la Provincia di Bergamo a ogni livello, dai rappresentanti istituzionali a quelli amministrativi, per essersi unità alla nostra associazione: far parte delle comunità che si mettono in gioco per ‘misurare’ le proprie politiche di sostenibilità e avviare un percorso per migliorarle è un passo molto significativo. La strada per l’Agenda 2030 passa anche dall’impegno degli enti locali, lo abbiamo ribadito molto spesso: lo conferma, in questa occasione, l’interesse che il nostro progetto ha riscosso nei confronti degli amministratori locali del territorio provinciale, che hanno partecipato e portato le proprie esperienze”.
Con l’adesione alla Rete dei Comuni Sostenibili, riconosciamo l’importanza di promuovere uno sviluppo equilibrato e rispettoso dell’ambiente, delle persone e dei territori – dichiara Erik Molteni, consigliere della Provincia di Bergamo con delega a Sviluppo territoriale, Ufficio Europa, Agenda strategica, Servizi ai Comuni –. Una scelta, aperta a tutti i comuni della nostra provincia, che ci impegna a monitorare e migliorare le nostre politiche secondo gli obiettivi dell’Agenda 2030, definendo un’Agenda Locale con azioni concrete e misurabili. L’adesione rafforza la collaborazione con altri enti locali, valorizza le buone pratiche presenti sul territorio e sostiene la transizione ecologica della nostra comunità. La Provincia di Bergamo conferma così la propria volontà di contribuire a un futuro più sostenibile, equo e competitivo per le generazioni presenti e future”.
I Rapporto di sostenibilità delle province e gli indicatori
I Rapporti di sostenibilità misurano, appunto, la sostenibilità di un territorio attraverso un set di indicatori. Ma che cosa misurano gli indicatori provinciali della Rete dei Comuni Sostenibili? Vale la pena far notare che le maggiori aree di competenza delle province e delle città metropolitane sono l’edilizia scolastica e la viabilità locale. Ma nel set di indicatori sono inclusi anche parametri relativi all’efficienza della pubblica amministrazione.
Il set di indicatori dedicato alle province è composto da 50 indicatori, 25 dei quali su materie di stretta competenza provinciale, mentre 25 sono gli indicatori di contesto, cioè su tematiche non di competenza dell’ente, ma utili a capire lo scenario dentro al quale l’ente lavora. Tra i 25 indicatori del primo tipo, 8 sono definiti “qualitativi” poiché monitorano lo stato dell’iter di alcuni strumenti di pianificazione, come il Piano per la transizione al digitale, il Piano per la rigenerazione energetica degli edifici, il Piano per l’accessibilità degli edifici scolastici e la realizzazione delle Comunità Energetiche Rinnovabili. Tra gli indicatori quantitativi su materie di competenza provinciale, ci sono il tasso di sinistrosità sulle strade provinciali, la sicurezza degli edifici scolastici, i consumi energetici, l’utilizzo dei cosiddetti CAM (criteri ambientali minimi) negli acquisti, le auto ecologiche nel parco mezzi, la manutenzione stradale straordinaria. Ma anche la capacità di coinvolgimento dei comuni in progetti e servizi.
Tra gli indicatori di contesto, troviamo, tra gli altri, il reddito medio pro capite, la percentuale di bambini frequentanti gli asili nido nei comuni della provincia, il tasso di diplomati e laureati, l’equità di genere nel consiglio provinciale e in quelli comunali, la percentuale di energia da rinnovabili, l’occupazione anche di tipo giovanile, la copertura con banda ultra larga, il patrimonio culturale, il trasporto pubblico locale, la raccolta differenziata, il consumo di suolo nei comuni.
Infine, è bene ricordare che la misurazione tramite gli indicatori si sta rilevando sempre più uno strumento utile non solo per conoscere la propria realtà e gli effetti delle politiche locali, ma anche per immaginare e impostare cambiamenti e miglioramenti nell’ottica dell’Agenda 2030. Il Rapporto di sostenibilità può inoltre essere allegato al DUP e utilizzato come base di conoscenza per la redazione di strumenti di pianificazione.
Cos’è la Rete dei Comuni Sostenibili
La Rete dei Comuni Sostenibili è un’associazione nazionale senza scopo di lucro, nata nel 2021, aperta all’adesione di tutti i comuni italiani e unioni di comuni, a prescindere dalla dimensione, collocazione geografica e colore politico dell’amministrazione comunale. Dal 2023 è aperta anche all’adesione di province, città metropolitane e regioni. L’associazione promuove politiche per la sostenibilità ambientale, sociale, culturale ed economica, con un progetto innovativo e concreto, valorizzando le buone pratiche e accompagnando le amministrazioni alla territorializzazione e al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu. L’attività progettuale e gli indicatoli locali di sostenibilità sono stati realizzati in collaborazione con l’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (ASviS), a cui l’associazione aderisce, e in sinergia con il Joint Research Centre della Commissione europea. L’orizzonte è rivolto anche ai traguardi 2050 di neutralità climatica della Commissione europea. Hanno aderito oltre 150 enti locali ed è in costante espansione. A maggio 2025 è stata pubblicata la seconda edizione della Guida dei Comuni Sostenibili italiani. Nel 2025 è stata inclusa fra i partner della campagna di Caterpillar Radio2 M’illumino di Meno del 16 febbraio dedicata al risparmio energetico e alla promozione degli stili di vita sostenibili. Sempre nel 2025, ha fatto il proprio ingresso nel Forum nazionale per lo Sviluppo Sostenibile del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica ed è entrata nel comitato promotore nazionale della SERR, la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti.